venerdì 4 settembre 2015

A256



Se mai, per caso,
rivolgi a me il pensiero,
immagina che io scriva un canto quando la sera
piovosa diffonde ombra sul fiume, trascinando lenta
la sua luce offuscata,
quando lo spazio del
giorno è troppo breve per
il lavoro e l’ozio.
Sarai solo e seduto nella terrazza a oriente,
io canterò dalla stanza
semibuia. L’umido
profumo delle foglie
entrerà dalle finestre
avvicinandosi il
crepuscolo, mentre il vento urlerà la sua ira nel
boschetto dei cocchi.
Quando nella stanza sarà portata la lampada accesa io andrò via.
Tu forse allora ascolterai
la notte, e, anche se io
tacerò, sentirai
la mia canzone.

R. Tagore


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