giovedì 3 settembre 2015

A255



Un tempo, ogni
mattina, quando
la rugiada splendeva nell’erba,
venivi a dondolare
la mia amaca.
Slittando dai sorrisi
alle lacrime,
io però non
ti riconoscevo.
Durante i sontuosi
mezzogiorni d’Aprile
Tu mi parlavi,
credo, di seguirti.
Cercavo però
il Tuo viso ed ecco
che tra noi passavano
processioni fiorite,
uomini e donne
che spargevano le
loro canzoni al vento del Sud.
T’ho incrociato,
senza riconoscerti,
sulla strada.
Poi, certi giorni, pieno
di indefinito profumo
d’oleandri e di vento
che s’ostina
fra le palme gementi,
t’ho lungamente
considerato...
E io non so
se Tu mi sei mai
stato sconosciuto.

R. Tagore