"La
mia notte mi strema. Sa bene che mi manchi e tutta la sua oscurità non basta a
nascondere quest’evidenza che brilla come una lama nel buio, la mia notte
vorrebbe avere ali per volare fino a te, avvolgerti nel sonno e ricondurti a
me. Nel sonno mi sentiresti vicina e senza risvegliarti le tue braccia mi
stringerebbero. La mia notte non porta consiglio. La mia notte pensa a te, come
un sogno a occhi aperti. La mia notte si intristisce e si perde. La mia notte
accentua la mia solitudine, tutte le solitudini. Il suo silenzio ascolta solo
le mie voci interiori. La mia notte è lunga, lunga, lunga. La mia notte avrebbe
paura che il giorno non appaia più ma allo stesso tempo la mia notte teme la
sua apparizione, perché il giorno è un giorno artificiale in cui ogni ora vale
il doppio e senza di te non è più veramente vissuta. La mia notte si chiede se
il mio giorno somiglia alla mia notte. Cosa che spiegherebbe la mia notte,
perché tempo anche il giorno. La mia notte ha voglia di vestirmi e di spingermi
fuori per andare a cercare il mio uomo. Ma la mia notte sa che ciò che chiamano
follia, da ogni ordine, semina-disordine, è proibito. La mia notte si chiede
cosa non sia proibito. Non è proibito fare corpo con lei, questo, lo sa, ma si
irrita nel vedere una carne fare corpo con lei sul filo della disperazione. Una
carne non è fatta per sposare il nulla. La mia notte ti ama fin nel suo intimo,
e risuona anche del mio. La mia notte si nutre di echi immaginari. Essa, può
farlo. Io, fallisco. La mia notte mi osserva. Il suo sguardo è liscio e si
insinua in ogni cosa. La mia notte vorrebbe che tu fossi qui per insinuarsi
anche dentro di te con tenerezza. La mia notte ti aspetta. Il mio corpo ti
attende. La mia notte vorrebbe che tu riposassi nell’incavo della mia spalla e
che io riposassi nell’incavo della tua. La mia notte vorrebbe essere
spettatrice del mio e del tuo godimento, vederti e vedermi fremere di piacere.
La mia notte vorrebbe vedere i nostri sguardi e avere i nostri sguardi pieni di
desiderio. La mia notte vorrebbe tenere fra le mani ogni spasmo. La mia notte
diventerebbe dolce. La mia notte si lamenta in silenzio della sua solitudine al
ricordo di te. La mia notte è lunga, lunga, lunga. Perde la testa ma non può
allontanare la tua immagine da me, non può dissipare il mio desiderio. Sta
morendo perché non sei qui e mi uccide. La mia notte ti cerca continuamente. Il
mio corpo non riesce a concepire che qualche strada o una qualsiasi geografia
ci separi. Il mio corpo diventa pazzo di dolore di non poter riconoscere nel
cuore della notte la tua figura o la tua ombra. Il mio corpo vorrebbe
abbracciarti nel sonno. Il mio corpo vorrebbe dormire in piena notte e in
quelle tenebre essere risvegliato al tuo abbraccio. La mia notte urla e si
strappa i veli, la mia notte si scontra con il proprio silenzio, ma il tuo
corpo resta introvabile. Mi manchi tanto, tanto. Le tue parole. Il tuo colore.
Fra poco si leverà il sole..."
Frida
Khalo