venerdì 7 agosto 2015

A228



Tengo le sue mani
e le stringo al mio petto.
Tento di riempire
le mie braccia
della sua bellezza,
di rubare con i baci
il suo dolce sorriso,
di bere i suoi verdi sguardi
con i miei occhi.
Ah, ma dov’è?
Chi può appropriarsi
dell’azzurro del cielo?
Cerco d’afferrare
tanta bellezza, ma mi sfugge,
lasciando solo il corpo
nelle mie mani.
Stanca e delusa io me ne vado.
Come può il corpo
toccare il fiore
che solo lo spirito
riesce a sfiorare?

R. Tagore