sabato 14 febbraio 2015

A55

"E’ il mio ultimo miracolo
passato il tempo dei prodigi.
Mi ha insegnato a leggere, a scrivere
mi ha regalato meravigliose parole
è quel che ha annullato gli altri…in un momento
catturando i miei più bei ricordi.
Grazie dal profondo
a te che sei apparso dai libri del culto e della preghiera.
Grazie del tuo abbraccio che ha esteso per me sogni e immagini
e del tuo viso che si è insinuato come un uccellino
tra i miei quaderni e appunti.
Grazie perché vivi nelle mie poesie,
Grazie…
perché regni tra le mie dita
Grazie perché sei nella mia vita.
Grazie per l'amore che
mi ha dato la buona novella prima di tutti i credenti
e mi ha fatto regina…
mi ha incoronato
mi ha battezzato con l’acqua del gelsomino
mi ha onorato, educato ed insegnato la scienza degli avi
mi ha concesso la felicità del Paradiso dinnanzi agli uomini.
Grazie…
dei giorni incerti sotto le volte delle nubi e l’acqua triste d’Ottobre,
degli attimi di smarrimento e di certezza.
Grazie dei tuoi occhi che viaggiano soli
verso le isole delle violette e della nostalgia.
Grazie…
di tutti tempi trascorsi
perché sono i tempi più dolci.
Grazie dell'amore
è il più caro e leale degli amici
è quello che piange sul mio petto
quando piange il cielo.
è un’elica,
un pavone…menta…acqua,
una nuvola rosa che è passata per caso all’equatore,
è la sorpresa che disorienta i profeti.
Grazie dei tuoi capelli…distrazione del mondo,
ladri di ogni foresta di palme.
Grazie per ogni minuto…
i tuoi occhi ne sono stati generosi in un’epoca avara.
Grazie delle ore di imprudenza e di sfida
e della ricerca dell’impossibile…
Grazie di tutti i giorni
del loro autunno e del loro inverno,
delle nuvole e del sereno,
del reciproco contrasto del loro cielo.
Grazie per il tempo del pianto e le stagioni della lunga insonnia
Grazie per questa dolce tristezza…"


N. T. Qabbani