venerdì 24 luglio 2015

A214



Tutta la mattina
tento d’intrecciare
una ghirlanda,
ma i fiori cadono
e si sfogliano.
Tu sei seduto lì e mi guardi in segreto
con l’angolo dei tuoi occhi curiosi.
Domanda a quegli
occhi che tramano
nell’oscurità chi è
il colpevole.
Invano tento di
cantare una canzone.
Un sorriso trema
sulle tue labbra;
domandagli
la ragione del mio insuccesso.
Domanda alle tue
labbra sorridenti
come la mia voce
si smarrì nel silenzio, simile a un’ape
ubriaca in un fiore di loto.
E sera, è l’ora in cui
i fiori chiudono le
loro corolle.
Permettimi di restare
al tuo fianco
e chiedi alle mie
labbra di fare ciò che si può fare in silenzio
e alla debole luce
delle stelle.

R. Tagore