venerdì 16 gennaio 2015

A27



"Le mie notti insonni,
i lunghi sorsi
di cielo e di stelle bevuti
sulle montagne,
la brezza dei mari percorsi
vere albe remote.
Ti do me stessa,
il sole dei miei mattini
su favolose rive
tra superstite colonne
e ulive e spighe.
i meriggi
sul ciglio delle cascate,
i tramonti
ai piedi delle statue, sulle colline,
fra tronchi di cipressi animati
di nidi
E tu accogli la mia meraviglia
Di creatura,
il mio tremito di stelo
vivo nel cerchio
degli orizzonti,
piegato al vento
limpido della bellezza;
e tu lascia ch’io guardi questi occhi
che Dio ti ha dati,
così densi di cielo
profondi come secoli di luce
inabissati al di là delle vette..."
A. Pozzi