sabato 30 maggio 2015

A160



Vivere nel paese dei tuoi occhi
più nitido dell’ora sgretolata dal tempo,
più lucido e reale.
Abitare il paese dei tuoi occhi;
le coincidenze, la respirazione,
le ore che ignare tornano a serrarsi,
e un aprirsi e chiudersi di porte,
consci che parleremo solamente del vento.
Ma il linguaggio non basta, né il frammento di sole
che custodisci in te per consegnarmelo
dopo un viavai che pullula di voci.
Da rarefatte strade mi fai segno
perché fermi il mio passo brancolante,
cieca, ubriaca o come sono io.
Sospesa fuori è l’aria del mattino..."

F. Véjar