mercoledì 1 luglio 2015

A192



    Oggi sento nel cuore
    un vago tremore di stelle,
    ma il mio sentiero si perde
    nell'anima della nebbia.
    La luce mi spezza le ali
    e il dolore della mia tristezza
    bagna i ricordi
    alla fonte dell'idea.
    Tutte le rose sono bianche,
    bianche come la mia pena,
    e non sono le rose bianche,
    perché ci ha nevicato sopra.
    Prima ci fu l'arcobaleno.
    Nevica anche sulla mia anima.
    La neve dell'anima ha
    fiocchi di baci e di scene
    che sono affondate nell'ombra
    o nella luce di chi le pensa.
    La neve cade dalle rose,
    ma quella dell'anima resta
    e l'artiglio degli anni
    ne fa un sudario.
    Si scioglierà la neve
    quando moriremo?
    O ci sarà altra neve
    e altre rose più perfette?
    Scenderà la pace su di noi
    come c'insegna Cristo?
    O non sarà mai possibile
    la soluzione del problema?
    E se l'amore c'inganna?
    Chi animerà la nostra vita
    se il crepuscolo ci sprofonda
    nella vera scienza
    del Bene che forse non esiste
    e del Male che batte vicino?
    Se la speranza si spegne
    e ricomincia Babele
    che torcia illuminerà
    le strade della Terra?
    Se l'azzurro è un sogno,
    che ne sarà dell'innocenza?
    Che ne sarà del cuore
    se l'Amore non ha frecce?
    Se la morte è la morte,
    che ne sarà dei poeti
    e delle cose addormentate
    che più nessuno ricorda?
    O sole della speranza!
    Acqua chiara! Luna nuova!
    Cuori dei bambini!
    Anime rudi delle pietre!
    Oggi sento nel cuore
    un vago tremore di stelle
    e tutte le rose sono
    bianche come la mia pena.

    Federico García Lorca