venerdì 31 luglio 2015

A221



Nel tuo sonno, al limite
dei sogni, aspetto guardando in silenzio il tuo viso,
come la stella del mattino che appare per prima
alla tua finestra.
Con i miei occhi berrò
il primo sorriso che, come
un germoglio, sboccerà sulle tue labbra semiaperte.
Il mio desiderio
è solo questo.

R. Tagore

giovedì 30 luglio 2015

A220



Hai colorato
i miei pensieri
e i miei sogni,
con gli ultimi riflessi
della tua gloria,
Amore,
trasfigurando la mia vita
per la prossima bellezza
della morte.
Come il sole,
al tramonto,
ci lascia intravedere
un angolo di cielo,
hai mutato il mio dolore
in gioia immensa.
Per incanto, Amore,
vita e morte
sono diventate
per me
la stessa grande
meraviglia.

R. Tagore

mercoledì 29 luglio 2015

A219



Vaghe parole m’assillano,
ma lascerò il silenzio e la notte
esprimersi lentamente in musica.
Oggi la mia vita è come un eremo,
dove la primavera esita ad agitarsi
e a mormorare.
Non è l’ora per te, Amore mio,
di superare l’ostacolo della mia porta.
Alla sola paura di sentire il tintinnare
dei tuoi braccialetti,
si svegliano echi in giardino.
Le rose, per profumare, devono ancora
aver pazienza;
non dare alle corolle chiuse l’inquietudine
di aprirsi prima del tempo.

R. Tagore

martedì 28 luglio 2015

A218



Mi chiami di nuovo?
La sera è giunta.
La stanchezza mi circonda
come le braccia d’un amore supplicante.
E tu mi chiami?
Ti diedi tutta la mia giornata, crudele padrona,
vuoi togliermi anche
la notte?
Ogni cosa deve avere un
termine, la solitudine della notte ci appartiene.
Deve la tua voce
interromperla e colpirmi?
La sera non reca alla tua
porta la musica del sonno? Le stelle, con le ali
silenziose, non volano mai nel cielo, al di sopra della
tua torre spietata?
I fiori non cadono mai,
con dolce morte, fra la
polvere del tuo giardino?
Devi proprio chiamarmi,
anima irrequieta? Allora
veglino e piangano invano gli occhi tristi dell’amore.
Arda la lampada nella casa solitaria.
Porti il traghetto a casa gli stanchi lavoratori.
Mi lascio dietro i miei sogni e corro al tuo richiamo.

R. Tagore

lunedì 27 luglio 2015

A217



Ho desiderato tracciare
le parole dell’amore
nel proprio colore...
Ma come si nascondono
in fondo al mio essere
e come sono deboli
le lacrime.
Amico mio, queste parole
senza colore
tu le riconosceresti?
Ho desiderato esprimere
le parole dell’amore
nella loro propria musica...
Ma questa melodia
non risuona che nel mio
cuore e i miei occhi
sono pieni di silenzio.
Amico mio, queste parole
senza musica
tu le riconosceresti?

R. Tagore