venerdì 10 luglio 2015

A200



La tua voce irrigò la duna del mio petto
nella dolce cabina di legno.
Al sud dei miei piedi fu primavera
e fiore di felce al nord della mia fronte.
Pino di luce nello spazio angusto
cantò senza alba e seme,
e il mio pianto intrecciò per la prima volta
corone di speranza attraverso il tetto.
Dolce e lontana voce in me diffusa.
Dolce e lontana voce da me gustata.
Lontana e dolce voce affievolita.
Lontana come opaca cerva ferita.                          
Dolce come un sospiro nella neve.
Lontana e dolce nel midollo iniettata!

Federico Garcìa Lorca