"Forse
di questo amore ancor non detto
il
meglio passò qui, dove rombando
come
un treno nel tunnel dell’estate
un
rauco vento transitava a notte
sulla
cima dei pini. Ed era l’ora
del
mio saluto, ché ci avviene a volte
d’inchinarci
alle cose ancor non nate
con
la sete indicibile che ispirano
le
passioni defunte. Ardentemente
ho
ritagliato in cielo, negli azzurri
turbinosi
del sud la zona sacra
che
l’occhio degli aruspici sceglieva
a
limite d’un tempio. E sia che duri
tra
noi questo silenzio immacolato,
o
rapinosi dialoghi ci avvolgano
e
liane c’imprigionino, votati
a
ogni ambiguo trionfo, quest’immensa
invisibile
cupola di sogni
sarà
scolpita in questo cielo, vetro
di
silice divina che attraversa
il
falco inconsapevole e non piega
la
bianca fronte per variar di destini..."
M.
L. Spaziani